Donatien-Alphonse-François
de Sade, meglio conosciuto come Marchese de Sade, nacque
a Palazzo Condé a Parigi.
Poco dopo essersi unito in matrimonio
con Renée-Pelagie de Montreuil nel 1763, iniziò a vivere un'esistenza
scandalosamente libertina abusando di giovani prostitute e di domestici
di entrambi i sessi. Per questo motivo fino al 1790
venne ripetutamente arrestato e persino condannato a morte (l'esecuzione venne
però sospesa).
Ecco solo alcune delle opere del Divin Marchese:
- Mélanges de Prose et de vers
- Le Philosophe soi-disant
- Voyage
de Hollande
- Voyage D'Italie ou Dissertations critiques, historiques et philosophiques
sur les villes de Florence, Rome, Naples, Lorette et les routes à les quatres
villes.
- Mon arrestation du 26 août
- À Marie-Dorothée de Rousset (lettere)
- Réflexion sur la morale et la liberté de l'homme
- Dialogue entre un prêtre
et un moribond
- Le Carillon de Vincennes
- Les 120 Journées de Sodome ou
L'Ecole du libertinage
- Les infortunes de la vertu par le marquis de Sade
Durante
il periodo trascorso in prigione il Marchese De Sade iniziò a scrivere: le
sue opere contengono descrizioni esplicite e spesso ripetitive di
stupri e di diverse perversioni sessuali, molte
delle quali prevedono l'uso della violenza. Egli disdegnava la
chiesa e sostenne l'ateismo e il rigetto di tutte le regole etiche e morali, essendo
il piacere il principio più alto. Non a caso il suo nome è
all'origine del termine sadismo. Venne dichiarato
pazzo nel 1803 e trasferito nuovamente nel manicomio di Charenton, dove
morì nel 1814. Simone de Beauvoir ed altri
scrittori hanno tentato di individuare tracce di una filosofia radicale della
libertà negli scritti di de Sade. I surrealisti
lo ammirarono come uno dei loro precursori, e Guillaume Apollinaire
lo chiamò "lo spirito più libero che sia mai esistito". |