| Titolo : Thérèse DesqueyrouxAutore : François Mauriac
 Edizione : Bernard Grasset
 Genere : romanzo
 Un romanzo scritto nel 1927 ma attualissimo.É stato annoverato da molti accademici tra i 12 più 
              grandi romanzi della prima metà del secolo.
 Il romanzo si apre con la scena di Thérèse Desqueyroux 
              che, accusata di aver tentato di avvelenare  il proprio marito 
              Bernard, esce dal palazzo di giustizia: ha ottenuto una sentenza 
              di 'non luogo a procedere' che evita lo scandalo per la coppia. 
              
 Mentre viene accompagnata verso casa, la proprietà di Argelouse, 
              Thérèse viaggia con la memoria, ripercorrendo 
              i suoi atti e cercando di comprenderne il senso.
 Quello che la angoscia di più è affrontare il marito 
              Bernard: ricco proprietario terriero, sposatosi senza convinzione.
 
 L'atto di Thérèse è stato senza dubbio l'esito 
              di una rivolta sorda che è cresciuta in lei, un impulso 
              di reagire che le ha fatto compiere il tentativo di omicidio.
 
 Arrivata a Argelouse Thérèse ha perso tutte le forze 
              di affrontare il marito e non ha più la forza di parlargli: 
              a questo punto la donna rinuncia a qualsiasi volontà, lasciandosi 
              letteralmente sequestrare dal marito e vivendo reclusa, in 
              uno stato profondo di prostrazione.
 Sarà proprio Bernard che, temendo per lo stato mentale della 
              moglie, dovrà fare il passo decisivo: deciderà di 
              restituire a Thérèse la sua libertà?
 
 Thérèse : ritratto affascinante 
              di una criminale Il personaggio di Thérèse è difficilmente definibile 
              dal punto di vista psicologico.
 Siamo di fronte ad una donna colta, intelligente, 
              la cui finezza di spirito è unanimemente riconosciuta, una 
              donna 'cerebrale' che si ritrova in un epoca in cui alle 
              donne non è certo richiesto di essere intelligenti.
 Eccola allora psicologicamente imprigionata, controllata, 
              schiacciata da una famiglia di ben pensanti e come un uccello in 
              gabbia costretta a sottomettersi ad una tale pressione: Thérèse 
              incarna, in tutto questo, la difficoltà di vivere ed 
              accetta di andare ineluttabilmente incontro al proprio destino.
 Difficoltà grammaticali
 Per la lettura di questo romanzo si segnala che la difficoltà 
              risiede soprattutto nel frequente uso dei congiuntivi imparfaits 
              e plus-que-parfaits, che sono generalmente 
              poco usati nel linguaggio di tutti i giorni.
 
 Un consiglio per la lettura: un congiuntivo plus-que-parfait 
              può essere sostituito con un condizionale passato per 
              ottenere una forma meno arcaica.
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